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Jun 17, 2023

Recensione del film: “Beau ha paura”

Harry Moore 1 maggio 2023Recensioni di film, Film

Ari Aster, l'attuale beniamino dell'horror intellettuale, ha creato un'odissea tragicomica audace e intrinsecamente polarizzante sul rapporto tra gli uomini ebrei e le loro madri. L'ansia è un tema costante in "Beau Is Afraid". Come suggerisce il titolo, l'omonimo Beau di Joaquin Phoenix ha paura di tutti e di tutto ciò che lo circonda. E perché non dovrebbe esserlo? La versione di New York in cui vive è un caotico paesaggio infernale pieno di bande vaganti, maniaci armati di coltello e ragni velenosi. Sfortunatamente, la madre di Beau muore inaspettatamente e lui intraprende un viaggio pericoloso verso il suo memoriale.

Dopo essersi fatto un nome con il suo debutto "Hereditary", che è diventato subito una specie di classico dell'horror, e il suo inquietante seguito "Midsommar", Aster ha preparato i fan per un lavoro impegnativo ed emotivamente graffiante. Ma con le sue tre ore di durata dal ritmo languido e la regolare divergenza in vicoli ciechi narrativi apparentemente insignificanti, "Beau Is Afraid" potrebbe essere un salto troppo grande per essere compiuto anche per i fan più devoti di Aster. Come sempre, Phoenix è eccellente nel fulcro del film, navigando nei toni mutevoli della storia e ottenendo con facilità i ritmi comici asciutti. Phoenix è raramente fuori dall'inquadratura per tutta la durata del lungo film, ma fa sempre qualcosa di interessante e coinvolgente. È l'ennesima dimostrazione del motivo per cui è tra i migliori attori che hanno lavorato negli ultimi 20 e più anni.

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